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16 novembre 2020 1 16 /11 /novembre /2020 19:30

La Valsolda, oggi comune unificato, era un mosaico di vari comuni che, seppur vicini, conosciamo poco. In attesa che si riaprano i confini, vi proponiamo una visita virtuale tramite l’interessante e bel reportage della nostra compaesana Claudia Iseli nella speranza di farvi venir voglia di visitarla fisicamente domani.
 

 

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10 novembre 2020 2 10 /11 /novembre /2020 15:50

Dopo la deludente annata 2019, quest'anno ci siamo ampiamente rifatti stabilendo un nuovo record. Abbiamo raccolto 924,7 kg di olive che hanno consentito di produrre 105 litri di olio. Un grazie particolare ai richiedenti l'asilo che hanno lavorato durante 6 giorni sui terrazzi e un encomio da parte nostra a Massimo ed Ennio che hanno "diretto i lavori" con grande impegno e competenza.
Data la pandemia non sappiamo ancora come e se potrà essere organizzato il tradizionale mercatino di dicembre: vi faremo sapere.
 

 

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6 novembre 2020 5 06 /11 /novembre /2020 15:45

Torniamo sulla questione della Ca’Rossa che diventa sempre più pasticciata e complicata. Quindi chi vuole seguirci è invitato a concentrarsi e armarsi di pazienza.
Come sappiamo i lavori cominciati a inizio ottobre sono proseguiti celermente. Le licenze “secretate” a disposizione dei proprietari sono due: la prima del 2016 - poi prorogata - per un progetto di manutenzione straordinaria firmato dall’architetto Giovanni Vaglio. La seconda del 12 ottobre 2017 - mai prorogata, quindi scaduta - per un progetto piuttosto invasivo firmato dall’architetto Bruno Huber. Il 29 settembre scorso il legale, nonché marito, della proprietaria comunicava al Dicastero edilizia privata l’inizio dei lavori in base alla licenza (prorogata) del 2016, sotto la direzione dell’architetto Vaglio: lavori di poco conto, preventivati in 30’000.- franchi.

L’esistenza di due licenze ci ha ovviamente incuriositi anche perché induce al sospetto che ci fosse la volontà di utilizzare quella “minimalista” per realizzare invece il progetto “invasivo”. Perciò negli scorsi giorni abbiamo fatto un sopralluogo. Il nostro sospetto si è rivelato fondato: abbiamo trovato due porte finestre non contemplate nella licenza, un rialzamento della falda del tetto (con un brutto esagerato frontone), la rimozione di una soletta (in pratica lo sventramento dell’interno) e il tracciamento di un sentiero abusivo per allontanare il passaggio pubblico dall’edificio. Siccome questo è inserito nel Piano regolatore come “vicolo-sentiero” e non è stata pubblicata nessuna variante di PR ci auguriamo che si tratti solo di una modifica provvisoria per agevolare i lavori di cantiere; ma a questo punto è lecito aspettarsi di tutto e non ci stupiremmo se si volesse farlo diventare permanente.
Perlomeno una cosa è certa: in base alla licenza prorogata del 2016 si sta realizzando l’intervento invasivo previsto nella licenza scaduta del 2017.

Che dire a questo punto? Nelle scorse settimane la stampa ha molto parlato del deficit nel preventivo 2021 della Città di Lugano: in fondo una non notizia, dato che con la pandemia era largamente prevedibile. Ha invece parlato poco, con qualche eccezione, del grave deficit nello stato di diritto in materia edilizia che da qualche anno comune affligge il comune. La zona a est della città, in particolare la riva meridionale del lago, sembra diventata il far west di Lugano.

Lugano-Gandria: grave deficit nello stato di diritto
Lugano-Gandria: grave deficit nello stato di diritto
Lugano-Gandria: grave deficit nello stato di diritto
Lugano-Gandria: grave deficit nello stato di diritto
Lugano-Gandria: grave deficit nello stato di diritto
Lugano-Gandria: grave deficit nello stato di diritto
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2 novembre 2020 1 02 /11 /novembre /2020 19:32

I gran consiglieri Raoul Ghisletta e Nicola Schönenberger hanno introdotto un'interpellanza al Consiglio di Stato per sapere cosa sta succedendo sul cantiere della caserma ottocentesca delle guardie di confine alle Cantine di Gandria. Il tutto è partito dalla nostra lettera raccomandata al Municipio di Lugano per chiedere il blocco dei lavori in attesa di poter esaminare la situazione. Finora la nostra lettera è rimasta inevasa dal Municipio, un gesto poco elegante. Intanto le chiatte di cantiere vanno e vengono dalla Ca' Rossa. Speriamo che almeno il Cantone possa fornirci lumi.

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26 ottobre 2020 1 26 /10 /ottobre /2020 19:41

Sabato 24 ottobre è iniziata la raccolta delle olive, accompagnata da una giornata calda e soleggiata (ci dev'essere un dio che ci protegge). La prima raccolta ha dato 235 chilogrammi e 25 litri di olio, con una buona resa superiore a quanto registrato nel Sopraceneri). Quindi bella compagnia e tante chiacchiere, ma buon raccolto.. Martedì e mercoledì la fiaccola sarà raccolta dai rifugiati e si spera di poter arrivare a 60-70 litri, che ci farebbero dimenticare i miseri 5 litri dell'anno scorso.
Invece un po' in sordina, covid docet, domenica sera 25 agosto ha chiuso le porte il bar della Bottega. Resta invece aperto il negozio fino a fine mese: quindi per le buone cose affrettatevi.

Di olive e altro
Di olive e altro
Di olive e altro
Di olive e altro
Di olive e altro
Di olive e altro
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18 ottobre 2020 7 18 /10 /ottobre /2020 13:23

Il 6 ottobre scorso (da allora lavori sono in corso) è apparso un impianto di cantiere alla cosiddetta Ca' Rossa, la prima caserma federale dei doganieri costruita a metà Ottocento. La cosa ci ha sorpreso perché non è mai stata pubblicata nessuna richiesta di licenza di costruzione riguardo a quell'oggetto. Abbiamo indagato e scoperto che i proprietari dispongono di ben due licenze di costruzione, entrambe concesse secondo la "procedura di notifica senza pubblicazione". La prima, del 2016, raffigura un intervento di manutenzione straordinaria, la seconda, del 2017, un intervento piuttosto invasivo all'interno dell'edificio. Ricordiamo che la caserma era stata acquistata nel 1916 dall'architetto-ingegnere Carlo Hubacher che l'aveva conservata (come in seguito i suoi eredi) nel suo stato originale. Si tratta quindi di un oggetto meritevole di protezione per i suoi contenuti storici e simbolici. Nel 2012 l'allora CdS del Dipartimento del Territorio, onorevole Marco Borradori (attuale Sindaco di Lugano), lo aveva promesso ma finora, per ignavia delle autorità, lo aveva promesso, a l'edificio è tuttora senza protezione.
Il caso ricorda da vicino, per modalità e metodi, quello dell'abuso du Caprino/San Rocco a d opera del noto immobirialista Stefano Artioli, che aveva suscitato pubblico scalpore e l'apertura di un'inchiesta penale dopo le rivelazioni di Falò. A titolo precauzional, VivaGandria ha quindi scritto una lettera raccomandata al Municipio di Lugano per chiedere l'immediata sospensione dei lavori in attesa di verifiche.
 


 

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9 ottobre 2020 5 09 /10 /ottobre /2020 12:24
Quest’anno la raccolta delle olive sarà
 
sabato 24 ottobre
 
con ritrovo alle 9.00 sul piazzale dietro la chiesa.
 
Chi intende partecipare comunichi per favore la sua presenza all’indirizzo vivagandria@viva-gandria.ch: in seguito riceverete ulteriori comunicazioni.
Diversamente dall'anno scorso, la raccolta si presenta attualmente piuttosto abbondante, quindi occorreranno molte braccia.
Al termine della giornata verrà offerta la tradizionale zuppa di ceci al Ristorante Antico.

In caso di cattivo tempo la raccolta sarà rinviata di una settimana.

 

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29 agosto 2020 6 29 /08 /agosto /2020 15:53

Il tandem Zali-Bruschetti si è prodotto al Quotidiano in un'operazione di marketing: le opposizioni ormai sono "solo" trenta, ce la faremo. Secondo suo solito Bruschetti si è lasciato andare a dichiarazioni un po' azzardate, secondo cui i sindaci dei tre Comuni di Collina avrebbero rinunciato alle loro opposizioni. In realtà solo Sabrina Romelli, di Collina d'Oro, ha dichiarato pubblicamente che "resto dell'avviso che dismettere una ferrovia che non inquina e non resta incolonnata, sia un peccato. Speriamo che Berna lo capisca. Ma non per questo vorremmo veder naufragare l'intero progetto tram-treno". Zali per contro si è limitato a dire di essere ancora debitore di un messaggio al GC: in realtà è debitore perlomeno di 30 consultazioni con gli oppositori, tra cui quella di peso formulate dalle associazioni ambientaliste.
Finalmente sappiamo quale sono le riserve della Confederazione su un'eventuale modifica del progetto. L'informazione non è venuta dal Dipartimento del territorio o dal suo direttore, ma dal Presidente dell'UDC cantonale, Piero Marchesi, il quale sul CdT del 6.8.2020 la interpreta a suo modo. L'UFT (Ufficio federale dei trasporti) ha affermato «Se il Parlamento cantonale ticinese decidesse di mantenere la tratta esistente, I'UFT dovrebbe attualizzare l'analisi macroeconomica considerando i costi di mantenimento, manutenzione e rinnovo della tratta originaria e rendere conto della nuova valutazione al Parlamento federale nell'ambito del rapporto sullo stato della rete ferroviaria nel 2022. Alla luce di questa nuova situazione, il Parlamento federale potrebbe modificare la sua decisione di realizzare la nuova tratta Bioggio - Lugano centro» (dichiarazione del 2.10.2019).
Le cose stanno dunque così:

1. L’UFT non esprime un giudizio di merito ma un metodo di valutazione;
2. Il metodo indicato dall’UFT è corretto, addirittura ovvio, e deve essere seguito sia per i progetti nuovi che per le sue modificazioni;
3. Il progetto non è ancora stato approvato dalla Confederazione, siamo nella fase di approvazione; a seguito della procedura o dei ricorsi il progetto potrebbe venir modificato. Solo a bocce ferme si potrà parlare di progetto e di analisi macroeconomica definitiva;
4. Non c’è dunque nessuna garanzia di approvazione di questo progetto (c’è solo un atteggiamento condiscendente dell’UFT) ma non c’è nemmeno un rifiuto dell’UFT a riesaminarlo. Tutto si giocherà in questa fase: o con un dialogo tra oppositori e Dipartimento del Territorio, oppure (nel caso di rifiuto) davanti ai tribunali e alle camere federali. 
Gli aspetti fragili e insoddisfacenti del progetto Zali non sono solo funzionali o macroeconomici, ma riguardano anche importanti violazioni delle prescrizioni legali vigenti (Legge federale sulla pianificazione del territorio LPT; Piano Direttore cantonale PD; Legge federale sulle ferrovie LFerr).
In conclusione: l’UFT non si oppone al riesame del progetto e non c’è nessun timore che il progetto venga affossato. A questo punto appare chiaro che se la linea di collina verrà smantellata non sarà per volontà della Confederazione, ma del Cantone, del Dipartimento del Territorio in primis.

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27 agosto 2020 4 27 /08 /agosto /2020 17:21

Per gli intenditori quello del tram-treno è un tema che ha infuocato l’estate e promette di surriscaldare l’autunno. E’ questione complessa, quindi vediamola con calma.

A dare fuoco alle polveri è stato il Direttore del Dipartimento del Territorio, Claudio Zali, con un’intervista decisamente sopra le righe a La Regione, in cui spara a zero sulle organizzazioni ambientaliste (ATA, Stan e Cittadini per il territorio del Luganese) che hanno annunciato la loro opposizione all’attuale progetto per il tram-treno, corredata da una petizione con 2000 firme. Ci definisce “bastian contrari e sapientoni”, che bloccano il progresso. Di fatto le nostre posizioni erano note e chiare fin dal novembre 2019, espresse in uno studio esaustivo (sostenuto anche dai tre Comuni di Collina e dall’OTAF di Sorengo) per perorare (nell’ambito della procedura di consultazione) in particolare il mantenimento della linea di Collina della FLP; abbiamo dimostrato che quella linea non solo non costituisce un doppione ma potenzia l’intero sistema. Del resto la richiesta di uno studio in tal senso era già stata prescritta dal Gran Consiglio il 25 giugno precedente. Zali, cocciuto come al solito, ha fatto di testa sua: nella consultazione non ha preso in esame le nostre proposte (un esame dovuto per legge) e ha presentato un progetto di tram-treno che rende impossibile il mantenimento della linea di Collina prima ancora di avere in mano il rapporto chiesto dal GC.

A dargli man forte è venuto subito il direttore del CdT Fabio Pontiggia, con un editoriale scomposto di rara ignoranza che non fa certo onore al “primo quotidiano del Cantone”. Dal canto suo Giovanni Bruschetti, sindaco di Massagno e Presidente della Commissione regionale dei trasporti del Luganese - noto per aver presentato a Berna 3 piani di agglomerato sostanzialmente fallimentari che hanno fatto perdere al Cantone decine di milioni (in parte caricati sui Comuni) - si limita a “scuotere la testa” di fronte alle opposizioni. A Pontiggia hanno subito risposto Bruno Storni, Consigliere nazionale e presidente dell’ATA Ticino, e Lorenzo Custer per illustrare alcuni fatti dimenticati sia da lui che dai più (in seguito anche un paio di cittadini preoccupati della cosa pubblica e del bene comune). A Zali, che accusa gli oppositori di far perdere tempo e forse anche i milioni promessi dalla Confederazione (da quelli che ogni domenica vengono sbeffeggiati come “i balivi di Berna”) ha risposto Pierino Borella, che in una lunga carriera ha pianificato ampi territori ticinesi, ricordandogli le responsabilità del suo partito.

Ai Comuni di Collina che ribadiscono la loro opposizione al progetto Zali, hanno reagito i Sindaci dei Comuni lungo la linea con un appello a cui hanno adeguatamente reagito gli oppositori ambientalisti.

Arrivederci all’autunno: tanto più che sul Piano del Vedeggio Claudio Zali come suo solito non ha mancato di improvvisare di testa sua anche per la circonvallazione, il che offre ampia materia di discussione.
 

 

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21 agosto 2020 5 21 /08 /agosto /2020 19:37

A Tremona vi sono problemi di parcheggio. Cosa fa il Municipio di Mendrisio? Costruisce un parcheggio sotterraneo. Guarda un pò.

A Gandria c'è un problema di parcheggio. Cosa fa il Municipio di Lugano? Piazza una barriera e un semaforo. Guarda un pò.
Il nostro commento? No comment!

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