Quest'anno la raccolta delle olive si farà il 26 ottobre, con ritrovo alle 9 del mattino sul piazzale dietro la chiesa. In caso di cattivo tempo sarà rinviata al 2 novembre.
Segnatevi la data e chi volesse partecipare può già prenotarsi il posto via e-mail (vivagandria@viva-gandria.ch).
La raccolta si preannuncia purtroppo scarsa. Non certo catastrofica come quella del 2014 - quando abbiamo prodotto solo 5 litri di olio - ma certo ben inferiore a quella dell'anno scorso, che ci aveva dato oltre 70 litri. Speriamo che almeno il tempo ce la mandi buona.
Gli Amici del Torchio di Sonvico - molto attivi nella conoscenza e salvaguardia del territorio - propongono una nuova interessante pubblicazione: Il Castagno. Alla riscoperta delle antiche varietà. Un’occasione per scoprire il nostro territorio e la sua storia, per conoscere la sua natura e il lavoro dell’uomo, con approccio scientifico, ma anche emozionale. Una raccolta in “parole e immagini” , frutto di un grande lavoro di ricerca e di volontariato. Il libro verrà presentato giovedì 21 novembre: può essere riservato tramite l'allegato tagliando, da spedire debitamente compilato per posta a: Amici del Torchio c/o Lorenza Spinelli, 6968 Sonvico, oppure direttamente online sul sito www.amicideltorchio.ch/castagno.
Contrariamente a quanto detto nel post precedente il Municipio ha prontamente risposto alla nostra richiesta di rinvio dei lavori sulla cosiddetta Via Raccord: purtroppo con avviso negativo.
Rispetto alla lettera ricevuta dobbiamo pur dire che i lavori proposti non c'entrano niente con quelli di valorizzazione in corso da alcuni mesi: sono, sembra, un semplice intervento di manutenzione del manto stradale (richiesto a più riprese dalla CdQ) che dà segni di cedimento. In merito all'asserzione secondo cui "piccoli disagi personali o esigenze speciali momentanee (traslochi, forniture straordinarie, ecc.) potranno in ogni caso essere gestiti bilateralmente con la Direzione Lavori e direttamente con l'impresa operante sul posto" nutriamo peraltro qualche dubbio. Da noi interpellato, un responsabile dei lavori ci ha già anticipato che non dovranno essere troppi e richiederanno tempi d'attesa di circa un'ora.
Dal Municipio avremmo gradito almeno una parola di rammarico, se non di scusa, per il pasticcio combinato e per l'errore di comunicazione dovuto a un annuncio troppo tardivo. Forse siamo troppo esigenti ma sono pur queste le piccole sfumature che fondano la differenza tra autoritarismo e autorevolezza.
Prepariamoci quindi a tre settimane di Passione, tanto più che domenica 13 ottobre ci sarà in paese la Festa della Madonna: ricordatevi di comprare i biglietti della riffa, forse almeno quelli vi offriranno qualche soddisfazione.
Si tratta certo di una piccola storia che forse interessa solo i residenti di Gandria, ma merita di essere tramandata ai posteri per l'approssimazione che rivela.
Pochi giorni fa gli abitanti della Via Raccord (una simpatica definizione in burocratese) sono stati informati - con meno di una settimana di preavviso - che la strada sarebbe stata chiusa durante 3 settimane a partire dal 7 ottobre per lavori di pavimentazione. A beneficio di tutti (anche dei funzionari comunali che sembrano ignari della situazione) precisiamo che si tratta del raccordo che unisce la strada cantonale al nucleo del paese, quindi del collegamento di Gandria con il resto del mondo. Questo significa: in piena stagione turistica (date le ferie degli svizzero-tedeschi), ristoranti senza fornitori, lavori in corso senza artigiani, riscaldamenti senza nafta ... Ciò ha suscitato l'indignazione di molti compaesani. VivaGandria si è immediatamente rivolta al Municipio chiedendo il rinvio dei lavori a momento più propizio: finora senza riscontro. La Commissione di Quartiere ha invece deciso di non accogliere l'invito di fare opposizione. Peraltro il suo presidente si è dato da fare per capire come mai questo fosse potuto succedere e riferisce: "Mi sono rivolto dapprima al Vice Sindaco Michele Bertini anche lui ignaro di questa procedura e poi a diversi funzionari del DSU anche loro non a conoscenza di questo modo di procedere; solo il caporale Alan Bonesi della Polizia della Città di Lugano ha saputo darmi spiegazioni. Sembrerebbe che qualcuno, ma non si bene chi, abbia comunicato alla Polizia che gli abitanti di Gandria erano già stati informati in una serata pubblica di questi lavori e dunque sarebbe bastato un semplice volantino inviato a tutti i fuochi". Te capii?
Sia quel che sia siamo stati gratificati di ben due comunicati comunali che precisano (almeno in parte) i disagi a cui saremo confrontati (1 e 2). Insomma, avremmo gradito maggiore professionalità e minore improvvisazione.
Chi non ha ancora capito che a Lugano circolano troppe automobili che provocano code, disagi e ritardi giornalieri ha pensato di organizzare inutili e costosi giochini per sperimentare modifiche al PVP. Anche noi pensiamo che si debbano cambiare le cose, ma crediamo che i problemi nascono soprattutto da trasporti pubblici poco attrattivi, piste ciclabili alle calende greche, troppi parcheggi in centro, ecc, ecc. L'Associazione traffico e ambiente (ATA) ha lanciato - insieme ad altri, tra cui VivaGandria - una petizione al Municipio e al Consiglio comunale "per una Lugano più vivibile, attrattiva e con meno traffico". Vi invitiamo a scaricarla, firmarla e farla firmare, oppure a sottoscriverla online.
Ricordate inoltre che il prossimo 13 ottobre ci metteremo in marcia per la pedonalizzazione del centro Città e per le piste ciclabili. Partenza dal Lac alle 14.30: corteo di pedoni, monopattini e biciclette per la qualità di vita a Lugano.
Dal 2003 al 2017 l’architetto Paolo Fumagalli ha curato la rubrica Diario dell’architetto per la rivista «Archi». Segnaliamo la presentazione - venerdì 27 alle 18.00 nella Hall del Lac - del volume "Cronache di architettura, territorio e paesaggio in Ticino" edito da Casagrande, un libro postumo che raccoglie una selezione di quegli articoli: i dibattiti, le polemiche, le proposte e le riflessioni su architettura, territorio e paesaggio del Cantone Ticino. Seguirà un dibattito. Scomparso pochi mesi fa, Paolo è sempre stato vicino a VivaGandria offrendoci sostegno, collaborazione e preziosi consigli. Lo ricordiamo con affetto.
La puntata di Falò del 12 settembre ha messo in luce gravi inadempienze del Comune di Lugano - e non solo - in materia di licenze edilizie, particolarmente in zone discoste in riva al lago. Lo mettiamo in linea per chi ne avesse persa la visione. L'abuso messo in evidenza non è peraltro l'unico riscontrabile su entrambe le sponde del lago adiacenti a Gandria e siamo certi che presto ci toccherà nuovamente tornare sull'argomento.
Si sussurra, ma non possiamo affermarlo con certezza, che il "noto imprenditore" di cui viene taciuto il nome sarebbe Stefano Artioli, il patron di Artisa che pochi mesi fa aveva "bacchettato" - attraverso un interessante saggio dell'avvocato Stefano Bolla - l'incapacità passata e presente della Città nel progettare il proprio futuro.
A complemento del post precedente, vi proponiamo la lettura del Bollettino di maggio 2019 del Fondo Svizzero per il Paesaggio (FSP). Il FSP è stato istituito nel 1991 in occasione del Settecentesimo della Confederazione, con una dotazione di 50 milioni di franchi, allo scopo di fare qualcosa di concretamente valido a favore della popolazione elvetica e soprattutto delle generazioni future. Il decreto federale che accorda un aiuto finanziario per la conservazione e la tutela dei paesaggi rurali tradizionali è entrato in vigore il 1º agosto 1991 e inizialmente ha avuto una durata limitata, fino al 31 luglio 2001. Poiché il bilancio dell’azione condotta dal FSP è stato molto positivo, il Consiglio nazionale e il Consiglio degli Stati hanno prolungato tre volte la base legale per altri dieci anni. Il 22 marzo 2019, le Camere federali hanno prolungato le basi legali del FSP fino al 2031 e stanziato altri 50 milioni di franchi per il nuovo decennio del FSP.
Tra gli interventi sostenuti dal Fondo segnaliamo quello - lodevolissimo - realizzato a Manno per iniziativa del Comune. Un esempio che potrebbe suggerire qualche idea anche ai Gandriesi sul come valorizzare al meglio le vestigia di un paesaggio rurale che sta scomparendo.
Nel novembre scorso, l'UNESCO ha dichiarato l'arte di costruire i muri a secco quale patrimonio culturale immateriale dell'umanità, aderendo alla richiesta inoltrata dalla Svizzera e da altri sette Paesi europei. È un riconoscimento a coloro che hanno creato questi manufatti nel corso dei millenni così come a tutti coloro - singole persone, associazioni, fondazioni, Patriziati, Comuni, Cantoni e Confederazione - che da svariati decenni profondono impegno e risorse finanziarie per mantenere o ripristinare i muri a secco nelle nostre valli e realtà rurali, nonché per tramandare questa tecnica. La STAN ha dedicato a questo tema, che interessa particolarmente noi Gandriesi, l'ultimo numero della sua rivista Il nostro Paese, di cui vi consigliamo la lettura.
Vi segnaliamo inoltre, già per domani sera, l'inaugurazione di una mostra di Giosanna Crivelli - che ci è stata molto vicina e a cui siamo stati molto vicini - titolata Quel paesaggio così calmo e così eterno, così sfuggevole: alle 18.30 alla Biblioteca cantonale in via Franscini a Bellinzona.