Come si fa a commentare una notizia che non è ancora stata data da chi doveva darla? Difficile, ma proviamoci. Grazie a un'interpellanza (vedi qui) inoltrata al municipio dai consiglieri comunali Lorenzo Jelmini (sindacalista OCST) e Rolf Endriss due giorni fa abbiamo saputo che l'ufficio postale di Gandria chiuderà prossimamente. Sì ma quando? Ufficialmente dalla Posta dovremmo essere informati, si dice, la settimana prossima. Il postino ci ha detto, ufficiosamente, di aver avuto disposizioni per esser pronto a chiudere l'ufficio il 19 giugno. Quindi, si presume, a partire dal 21 giugno non sarà più possibile spedire niente da Gandria: o forse sì e come? Gli invii in arrivo saranno distribuiti a partire da Viganello, pare. Chi non ha bucalettere e ritira la posta direttamente all'ufficio postale non la riceverà più. A richiesta, si dice, verranno allestite delle caselle postali. Sì, ma quando e dove?
Noi siamo disposti a discutere di tutto, dei costi e delle spese e anche dei limiti e degli obblighi del servizio pubblico. Ma ci sentiamo umiliati da questa imboscata, perché di questo si tratta. Già alcuni mesi fa l'eventualità era stata prospettata, quando La Posta aveva detto di voler chiudere un terzo dei suoi uffici in Svizzera; poi di fronte alle proteste disse, ok, ci ripensiamo e vi faremo sapere. Ora si sta dando da fare per ottenere una licenza bancaria che, dice, le permetterebbe di garantire il servizio pubblico. Ma intanto, sembra, lo sta smontando, si dice che il nostro non sarà l'unico ufficio sacrificato. Forse Gandria può vivere anche senza ufficio postale, ma bisogna trovare le giuste alternative, occorre più tempo per discutere e questo chiediamo. Siamo un quartiere di Lugano ma anche un villaggio distante 5 km da Piazza Riforma, questa chiusura non può essere fatta come se niente fosse.
Pare, si dice, che a questa sfacciataggine abbia contribuito anche il municipio di Lugano che avrebbe già dato il suo assenso senza dir niente a nessuno. Se vi fosse stata, questa connivenza sarebbe oltremodo grave. Si può capire che La Posta faccia i suoi calcoli, anche se si può dissentire dal modo in cui li fà, ma non si può ammettere che il municipio gli regga la coda senza curarsi dei bisogni dei cittadini. Sembra delinearsi una tendenza preoccupante: tra pochi giorni, si dice, ci toglieranno la posta, l'anno prossimo, si mormora, ci toglieranno il bus. E poi? D'accordo, tra alcune settimane sarà inaugurato il nuovo impianto fognario, ma nessuno si illuda che possa evacuare tutto, ma proprio tutto, il malumore che si sta diffondendo tra i gandriesi.