Per gli intenditori quello del tram-treno è un tema che ha infuocato l’estate e promette di surriscaldare l’autunno. E’ questione complessa, quindi vediamola con calma.
A dare fuoco alle polveri è stato il Direttore del Dipartimento del Territorio, Claudio Zali, con un’intervista decisamente sopra le righe a La Regione, in cui spara a zero sulle organizzazioni ambientaliste (ATA, Stan e Cittadini per il territorio del Luganese) che hanno annunciato la loro opposizione all’attuale progetto per il tram-treno, corredata da una petizione con 2000 firme. Ci definisce “bastian contrari e sapientoni”, che bloccano il progresso. Di fatto le nostre posizioni erano note e chiare fin dal novembre 2019, espresse in uno studio esaustivo (sostenuto anche dai tre Comuni di Collina e dall’OTAF di Sorengo) per perorare (nell’ambito della procedura di consultazione) in particolare il mantenimento della linea di Collina della FLP; abbiamo dimostrato che quella linea non solo non costituisce un doppione ma potenzia l’intero sistema. Del resto la richiesta di uno studio in tal senso era già stata prescritta dal Gran Consiglio il 25 giugno precedente. Zali, cocciuto come al solito, ha fatto di testa sua: nella consultazione non ha preso in esame le nostre proposte (un esame dovuto per legge) e ha presentato un progetto di tram-treno che rende impossibile il mantenimento della linea di Collina prima ancora di avere in mano il rapporto chiesto dal GC.
A dargli man forte è venuto subito il direttore del CdT Fabio Pontiggia, con un editoriale scomposto di rara ignoranza che non fa certo onore al “primo quotidiano del Cantone”. Dal canto suo Giovanni Bruschetti, sindaco di Massagno e Presidente della Commissione regionale dei trasporti del Luganese - noto per aver presentato a Berna 3 piani di agglomerato sostanzialmente fallimentari che hanno fatto perdere al Cantone decine di milioni (in parte caricati sui Comuni) - si limita a “scuotere la testa” di fronte alle opposizioni. A Pontiggia hanno subito risposto Bruno Storni, Consigliere nazionale e presidente dell’ATA Ticino, e Lorenzo Custer per illustrare alcuni fatti dimenticati sia da lui che dai più (in seguito anche un paio di cittadini preoccupati della cosa pubblica e del bene comune). A Zali, che accusa gli oppositori di far perdere tempo e forse anche i milioni promessi dalla Confederazione (da quelli che ogni domenica vengono sbeffeggiati come “i balivi di Berna”) ha risposto Pierino Borella, che in una lunga carriera ha pianificato ampi territori ticinesi, ricordandogli le responsabilità del suo partito.
Ai Comuni di Collina che ribadiscono la loro opposizione al progetto Zali, hanno reagito i Sindaci dei Comuni lungo la linea con un appello a cui hanno adeguatamente reagito gli oppositori ambientalisti.
Arrivederci all’autunno: tanto più che sul Piano del Vedeggio Claudio Zali come suo solito non ha mancato di improvvisare di testa sua anche per la circonvallazione, il che offre ampia materia di discussione.