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Ora viviamo nel superfluo, nel vortice di forme e colori orfani di senso. E anche il villaggio del Cinquecento subisce un lento degrado. Quei dettagli che concentrano la
memoria dei gesti di generazioni, uno per uno, piano piano, sono sacrificati. Al loro posto spuntano intonaci cementizi, vetrate hollywoodiane, tinte chimiche e shocking, dettagli scadenti e
inappropriati. A volte è per l’impossibilità del singolo cittadino di pensare a tutto, a volte per l’applicazione di norme standard senza un ripensamento conforme alle specificità del luogo,. La
popolazione avverte incoerenza e opacità nei criteri di attribuzione dei permessi. E così sfumano i giochi di luce e ombra, svaniscono i profumi, l’insieme si snatura, per semplice noncuranza si
perde un reperto antico e unico.
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