Ricorderete il caso, rivelato da Falò il 12 settembre scorso, della spiaggetta con villa creata ex-novo dal noto immobiliarista luganese Stefano Artioli a Caprino. Ora il Municipio di Lugano ha preso posizione sulla vicenda, rispondendo a un'interrogazione di Tiziano Galeazzi. Tutto a posto, ci dicono, l'amministrazione comunale non ha fatto alcun errore. Non c'è stato favoritismo e il Municipio introduce anche un'ode al "sano pragmatismo": dal 2015 su 1400 richieste per licenza di costruzione, 1100 erano semplici notifiche, di cui 700 liquidate senza pubblicazione. Sulla carta dal punto di vista del buon senso la logica non fa una grinza: non è certo necessario pubblicare ogni bagatella. Nella pratica però qualche dubbio sorge. Le trasformazioni fatte da Artioli a Caprino sono state liquidate come notifica senza pubblicazione, mentre conosciamo almeno un caso recente a Gandria (potremmo citarne altri) in cui a un proprietario che deve rifare 4 metri di muro a lago per sostenere una terrazza pericolante è stata imposta la licenza di costruzione con pubblicazione. Perciò sulle cifre per bagatelle o altro presentate dal Municipio si potrebbe discutere a lungo, ci sembrano specchietti per le allodole. Forse tra qualche mese ne sapremo di più, dato che la Procura sta indagando sul caso di Caprino e forse le autorità comunali potrebbero trovarsi in tribunale sul banco degli imputati.