Quello che vi serviamo oggi è un menu inconsueto, che crediamo peraltro giustificato dal momento particolare che viviamo. Anche se residenti in un piccolo villaggio a volte può essere utile affacciarsi ai problemi globali che possono aiutarci a capire i nostri piccoli o grandi problemi quotidiani. Per riempire in modo proficuo queste giornate di quarantena, vi proponiamo tre libri: potete magari scaricarli sui vostri computer, tenendoli in riserva per la prossima annunciata pandemia.
Il primo libro, “Spillover” di David Quammen, è stato pubblicato nel 2012 in inglese, in italiano due anni dopo. Una seria opera giornalistica che tratta della ricerca sui virus, un testo un po’ inquietante ma tuttavia accattivante. Ci introduce in un mondo poco conosciuto, quello di minuscoli esseri viventi che ci attaccano dall’interno e che in genere consideriamo solo come malattie. Diversamente dalle aggressioni che ci possono venire da altri animali e che consideriamo come tali nella realtà o come incubo; un elefante che ci calpesta, un leone che ci sbrana, un lupo che ci prende alla gola, un cane che ci morde … In realtà, grandi o piccoli, stiamo tutti sulla stessa barca, interconnessi come parte del regno animale che vive dentro ecosistemi interdipendenti e in costante mutazione.
Il secondo, “Sapiens. Da animali a dei” di Yuval Noah Harari, è stato pubblicato in ebraico nel 2011 e in seguito tradotto in una trentina di lingue, come si conviene a ogni best seller. Questa breve storia dell’umanità ci insegna che tra le varie speci aggressive noi, gli umani, siamo quella più nociva mai apparsa sul pianeta. In particolare la nostra pessima abitudine a sterminare le altre specie modificando profondamente gli ecosistemi ci rende intollerabili e, a lungo andare, insostenibili. Non lo facciamo necessariamente con cattiveria, solo con apatia e noncuranza per sostenere un modo di vivere fondato su modelli produttivi ed economici dannosi al pianeta. A lungo andare questo potrebbe condurre al nostro sterminio in quanto specie quindi, per evitarlo, meglio rifletterci un momento.
Rispetto alle altre specie abbiamo almeno un vantaggio: quello di saper pensare, quindi di poter fare delle scelte. Un gruppo svizzero ha avanzato lo scorso anno “Una proposta” per uscire dal vicolo cieco in cui ci siamo cacciati. In attesa di altri benvenuti suggerimenti ve la proponiamo. Per capire quali sono le sfide e i “sacrifici” che ci attendono se vogliamo cavarcela: anche per renderci conto che i vari trattati di Kyoto o di Parigi sono più che altro dei placebo destinati a tenerci tranquilli.
Dunque tre passaggi: nel primo libro, il rischio che corriamo; nel secondo, cosa abbiamo fatto per cascarci; nel terzo, una possibilità per venirne fuori.