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16 agosto 2010 1 16 /08 /agosto /2010 10:04

A fine giugno i deputati Carlo Lepori e Nenad Stojanovic hanno interrogato il Consiglio di Stato  per sapere cosa intende fare al fine di fronteggiare il prevedibile aumento di traffico sull’asse Lugano-Porlezza (vedi qui). È in costruzione la galleria Vedeggio-Cassarate e proseguono i lavori per terminare la galleria in Valsolda; è facile prevedere che il traffico aumenterà, forse anche quello di veicoli pesanti, anche se la progettata galleria Canobbio (Pregassona)-Gandria, che contribuirebbe a incrementarlo ulteriormente, non sarà realizzata prima del 2050. Ricordiamo che attualmente alla dogana di Gandria passano giornalmente più di 8000 veicoli, in gran parte legati al transito di frontalieri, quindi concentrati su poche ore con la formazione di fastidiose colonne. Il problema è complesso e i due deputati suggeriscono miglioramenti dei trasporti pubblici o comuni per risolverlo almeno in parte.

Quello del trasporto pubblico è un tema dolente per Gandria. Il servizio gestito dalla Società di navigazione è carente e ingiusto: inesistente alla sera e nei giorni festivi, obbliga sempre gli utenti di Gandria ad acquistare un altro biglietto per servirsi dei bus della TPL. Essendo deficitario, già si parla di ridurlo ulteriormente o di abolirlo (vedi qui). A noi sembra evidente che se Gandria è un quartiere di Lugano il servizio dovrebbe essere assunto dalla TPL, secondo le modalità vigenti negli altri rioni. Non vorrremmo che, come è già successo con l’abolizione dell’ufficio postale, ora il Municipio di Lugano discutesse ancora una volta in segreto per uno o due anni sulla riduzione o l’abolizione del bus senza farci sapere niente. Prima di decidere vanno trovate insieme soluzioni adeguate. Ad esempio, da oltre un anno attende di essere evasa in Consiglio Comunale una mozione per un servizio BUXI (vedi qui), oltremodo interessante per coprire le ore serali e i giorni festivi.

A questo proposito va comunque deplorato, o almeno constatato, lo scarso uso che i gandriesi fanno del servizio pubblico. Sul parcheggio dietro la chiesa si accumulano sempre più automobili, sempre più grosse, e sempre più scooter, segno di una chiara propensione per il trasporto privato, più costoso ma ritenuto più comodo. Poi chi si lamenta delle code che rallentano il viaggio, si dimentica facilmente di essere parte del problema: i disagi che gli altri ci provocano sono gli stessi che procuriamo agli altri, senza contare i danni per l’ambiente. 

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