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10 aprile 2015 5 10 /04 /aprile /2015 16:41

La settimana scorsa il consiglio comunale di Massagno ha respinto il finanziamento richiesto al comune per finanziare il PAL2. Dei 47 legislativi comunali che dovranno essere interpellati, alcuni hanno già detto di no con varie motivazioni, ma la decisione unanime del CC di Muzzano è significativa perché per la prima volta riprende tutte le critiche già espresse dalle nostre Associazioni e dalla Confederazione. Vi ricordiamo che l’opuscolo con le nostre posizioni è ottenibile in libreria o ci può essere ordinato direttamente (vivagandria@www.viva-gandria.ch): costa 25.- franchi, 20.- per i nostri soci.

Nel dibattito è stato denunciato anche il “gioco delle tre carte” messo in atto dalla Commissione regionale dei trasporti del Luganese e dal Consiglio di Stato, che hanno evidenziato un carico complessivo di spesa minore di quanto effettivamente necessario. La questione è piuttosto complessa e ci limitiamo a ricordare che dopo la drastica riduzione del contributo della Confederazione per un piano d’agglomerato che ha giudicato uno dei peggiori della Svizzera, i comuni che prima venivano chiamati alla cassa per circa il 15% dei costi complessivi si sono visti aumentare, tramite una convenzione con il Cantone, il loro contributo a oltre il doppio: per esempio Lugano dovrà versare 102 milioni nei prossimi vent’anni (5,1 milioni all’anno). Il 7 gennaio scorso RailValley ha però denunciato il fatto che con i 514 milioni richiesti non si possono finanziare tutte le opere perché ne verrebbero a mancare 57, di cui 33 a carico del Cantone e 24 a carico dei comuni. Smascherati e imbarazzatissimi, il Dipartimento del territorio e la Commissione regionale dei trasporti hanno emesso poche ore dopo un comunicato per dare degli incompetenti a quelli di RailValley. Riconoscendo però che le richieste di finanziamento presentate ai legislativi comunali non comprendono l’insieme dei costi: di conseguenza gli stessi, tra qualche anno, dovranno di nuovo esaminare la questione per coprire la differenza che aumenterà il carico dei comuni di circa l’11%. Un piccolo grande imbroglio di cui i consiglieri comunali non adeguatamente informati hanno ben ragione di indignarsi.

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