Da mesi alcuni ambienti politici ed economici ticinesi stanno conducendo un'insistente campagna di stampa e una robusta attività di lobby in favore della costruzione di una seconda galleria stradale sotto il San Gottardo. Tra un paio di giorni il Consiglio Federale dovrebbe dire come vede le cose. Fino a poco tempo fa aveva sempre lasciato intendere di non vedere di buon occhio, per vari e fondati motivi, quella soluzione per far fronte al cosiddetto "isolamento del Ticino", paventato per i due o tre anni in cui l'attuale galleria dovrebbe essere risanata (dopo l'apertura della galleria ferroviaria di base dell'Alptransit). Ora un giornale svizzero tedesco anticipa che a Berna avrebbero mutato opinione e che il governo appoggerà la costruzione del secondo tubo. Forse anche questo è solo un modo di far pressione, forse corrisponde a verità; tra pochi giorni lo sapremo.
Poi la patata bollente passerà al parlamento e alla fine dovremo dire la nostra nell'inevitabile votazione popolare. La nostra Associazione è contraria alla realizzazione della seconda galleria, per tutta una serie di ragioni ben motivate e formulate in un appello al Consiglio Federale che abbiamo sottoscritto insieme a oltre una trentina di altri gruppi, grandi e piccoli.