Il meno che si può dire è che l'attesa è stata lunga, ma finalmente il Municipio di Lugano dà avvio allo studio per il PR unico della città, dandone annuncio con un comunicato a fine agosto. La cosa ci rallegra e non c'è dubbio che la decisione sia diventata inevitabile dopo il concitato episodio sulla Variante beni culturali che dovrebbe concludersi pacificamente proprio questa sera in Consiglio comunale, per l'accordo trovato in extremis tra esecutivo e Commissione pianificazione del legislativo. Abbiamo già segnalato come la Commissione avesse messo l'accento sull'assoluta necessità di un nuovo PR e suggerito, dato il ritardo con cui la questione viene affrontata, l'adozione di zone di pianificazione per sezioni particolarmente sensibili della città (tra le quali rientra indubbiamente anche Gandria).
Per la sua stessa natura l'iter sarà lungo e per vedere il nuovo PR dovremo attendere 10-15 anni. Si comincerà con la definizione di un "Piano di indirizzo" - in pratica un Piano direttore comunale sulla falsariga di quello cantonale. Riteniamo che si comincia bene, almeno sulla carta, perché prima di tracciare disegni è necessario sapere cosa e come si vuol fare dove. Ovviamente VivaGandria sarà estremamente attenta a questa discussione, alla quale intende partecipare attivamente.
Il municipale Angelo Jelmini, responsabile della pianificazione, ritiene che il messaggio per dare il via all'operazione potrà essere presentato al CC entro fine anno e si dichiara possibilista rispetto all'adozione di zone di pianificazione. Si può prevedere che il messaggio, magari con modifiche, sarà accettato dal legislativo, anche se la Lega fa bande à part e ripropone l'idea di un Baustopp.