Raccogliendo un paio di settimane fa una “provocazione” del direttore del Corriere del Ticino, l’ingegnere Giancarlo Re, consigliere comunale PLR, ha riproposto con forza l’idea della realizzazione in tempi brevi della rete tramviaria di Lugano. Finora nessuno gli ha risposto, forse perché molti hanno la coda di paglia: la questione è importante. Ricorderete come un paio di anni fa la realizzazione della rete tranviaria a H (asta ovest sul Piano del Vedeggio e asta est da Cornaredo al Pian Scairolo, con collegamento dei due tratti al centro città) era stata sbandierata dal Municipio come la soluzione per risolvere i cronici problemi di traffico a Lugano. Nel frattempo non si è fatto molto, anzi tutto lascia credere che in Piazza Riforma si pensi ormai che la tanto decantata rete dovrà ridursi all’asticella che collegherà Bioggio al centro città. Si prevede invece di fare molto per la realizzazione di nuove strade - a scapito dei trasporti pubblici e a favore del traffico privato - anche se ufficialmente si continua a dire - per assicurarsi i milioni promessi dalla Confederazione - di puntare allo sviluppo di un sistema di trasporto strutturante ed efficiente (tram-treno) al servizio di tutto l’agglomerato, che permetta una modifica sensibile della ripartizione modale in favore dei trasporti pubblici.
La questione è complessa e non pretendiamo di poterla sviscerare in poche righe. Intendiamo però d’ora innanzi riproporla regolarmente, anche perché VivaGandria ha recentemente aderito all’Ossevatorio luganese della mobilità e, come tutti sanno, Gandria è particolarmente sfavorita riguardo ai trasporti pubblici. Attualmente - pochi lo sanno e i tempi del dibattito in piena estate sono brevi - è in consultazione il Programma di agglomerato del Luganese di seconda generazione (PAL2), il cui esito influenzerà notevolmente il futuro di Lugano e del Luganese. Il primo PAL era stato criticato in modo abbastanza esplicito dagli uffici federali, per cui al piano di sviluppo la Confederazione assegna il tasso minimo di contributi. Il PAL2 non tiene conto di quelle critiche e persevera nella proposta di nuove strade e nuovi parcheggi, poco curandosi dello sviluppo delle reti di trasporti pubblici, ciclabili e pedonali. L’ASTUTI (Associazione ticinese utenti trasporti pubblici) e l’ATA (Associazione traffico e ambiente) hanno già inoltrato prese di posizione critiche che vi proponiamo integralmente.