A commento dell'articolo precedente possiamo solo dire che il rifiuto municipale di appoggiare il concorso di idee da noi proposto è una vera occasione sprecata per Lugano e per Gandria. Quel concorso rappresenta un'ottima occasione per mettere tutti attorno a un tavolo a discutere e riflettere sul futuro del villaggio, per definire scenari e soluzioni condivisi. La decisione dell'esecutivo - presa in un giorno senza nemmeno consultare gli uffici preposti - ci sembra troppo frettolosa e indicativa di scarsa considerazione per un problema estremamente sensibile. Chiederemo perciò al Municipio di riesaminare con maggior attenzione la nostra proposta che mette l'accento sugli aspetti qualitativi del problema. Intanto stiamo riflettendo sulla possibilità di come e quando rilanciare in forma privata il concorso di idee per Gandria, cosa non facile per un'associazione come la nostra - ricca di idee ma povera di mezzi - dato l'alto costo finanziario che comporta.
Nell'immediato, il 6 settembre, ci attende la decisione del Consiglio comunale sulla mozione Arigoni "Giù le mani da Gandria!". Se dovesse prevalere - ma per i rapporti di forza nel legislativo ha scarse possibilità - l'area sulla quale devono essere costruite le palazzine diventerà una zona verde. In caso contrario Gandria potrebbe diventare una zona di conquista per la speculazione immobiliare. Nonostante la gravità della decisione da prendere, la mozione sarà dibattuta come quindicesima trattanda di una nutritissima seduta che comporta alcuni altri temi controversi, quindi ancora una volta frettolosamente, con un occhio all'orologio. Per di più senza cognizione di causa perché nessuno al momento è in grado di dire cosa può e deve diventare Gandria. Quindi tutti i problemi che già oggi si presentano rimarranno sostanzialmente irrisolti e forte è il rischio che dopo quella decisione si dovrà ricominciare tutto da capo, dopo due anni di discussioni, proposte e impegno profuso dai cittadini attenti alla salvaguardia del bene comune. Il concorso da noi proposto avrebbe invece consentito di individuare e risolvere i problemi, per decidere con cognizione di causa al di fuori degli schieramenti di partito, evitando a tutti un inutile spreco di energie.
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