Già un paio d'anni fa avevamo presentato un breve saggio di Nicola Emery relativo al concetto di bene comune. Ora lo stesso Emery ritorna sull'argomento in un'interessante intervista proposta dal blog dei difensori del Parco di Villa Argentina. Pur nella sua brevità, contiene diverse stimolanti considerazioni su un tema che ci sta particolarmente a cuore, quello della cura del bene comune. In particolare ci sembra importante l'intuizione secondo cui oggi "il bene comune non è più affatto un immediato, né una dimensione semplicemente ancora tramandata, è piuttosto qualcosa che va raggiunto, progettato. Anzi, il bene comune va inteso proprio come un progetto piuttosto che in termini statici o ‘cosalistici’.". Di conseguenza la questione va affrontata nell'ambito di un processo dinamico dove i "‘beni comuni’– come per esempio lo spazio e il territorio – non vanno semplicemente reificati, ossia ridotti semplicemente a cose, ma vanno pensati alla luce di una mediazione sociale, che è in fondo già politica.". Quello che nel nostro piccolo cerchiamo di fare.