Un paio di settimane orsono un platano secolare è stato tagliato sulla riva del lago antistante le Cantine di Gandria. La cosa ci ha spiacevolmente stupiti e abbiamo perciò fatto una piccola inchiesta.
Siamo così venuti a sapere che l’iniziativa è dovuta al gerente del Grotto Teresa, il quale ci ha detto di essere stato autorizzato dall’Ispettorato forestale cantonale. Da parte sua l’Ispettorato ci conferma di aver “rilasciato un'autorizzazione per il taglio di un platano sul fondo part. n. 292 nel comune di Lugano-Gandria a causa della sua pericolosità (rami rotti, marcio all'interno) per la parte esterna dell'esercizio pubblico Grotto Teresa, per la linea di distribuzione della corrente elettrica e per il sentiero pedonale”.
Non siamo esperti in materia, ma da quanto abbiamo potuto constatare in loco ci sembra difficile credere che il platano fosse “marcio all’interno”. Sorge quindi il dubbio che vi sia semmai del “marcio in Danimarca”; verosimilmente la pianta è stata tagliata perché toglieva vista a lago agli avventori del Grotto Teresa. Tanto più che accanto al platano sono state tagliate altre due piante, apparentemente senza autorizzazione; sarebbe stato logico lasciarle, a sostituzione di quella abbattuta.
Ricordiamo che le Cantine di Gandria sono state riconosciute quale oggetto di importanza nazionale dall’ISOS anche per la loro “eccezionale situazione a lago, entro una radura, in un contesto paesaggistico intatto, con uno sfondo e cornice arborea di prim’ordine”. Perciò raccomanda in particolare di “proteggere l’alberatura, parte integrante del paesaggio e dell’insediamento nella sua funzione specifica”.
Ci auguriamo che qualcuno possa fornirci delle spiegazioni più convincenti.