La discussione sul progetto per la cosiddetta rivitalizzazione della foce del Cassarate e la conseguente riduzione dell'attuale Parco Ciani si è fatta molto accesa; dopo l'accettazione da parte del Consiglio comunale di Lugano, i contrari hanno lanciato un referendum per impedirla. Sul sito dei referendisti si possono trovare molti documenti e una nutrita rassegna stampa degli articoli apparsi sui giornali in queste settimane (vedi qui).
All'interno della nostra associazione le opinioni si dividono tra favorevoli e contrari e non daremo perciò, come si dice, consegne di voto.
C'è però un argomento che ci interessa illustrare come curiosità storica ed è quello che riguarda il cossiddetto "muro del Ciani", la cui integrità i referendisti intendono mantenere.
La prima precisa planimetria di Villa Ciani ci è offerta dalla mappa censuaria di Lugano, redatta dal geometra Guidi nel 1849. Come si vede il parco arrivava solo fino alla darsena e si prolungava, cinto da un muro, fino all'attuale Viale Cattaneo nei pressi del punto dove oggi sorge la chiesa evangelica. Tra il muro e il Cassarate, non ancora incanalato, c'era il Prato Gianella che non apparteneva al parco Ciani. Si noti come quella zona, oggi densamente urbanizzata, fosse allora adibita solo ad usi agricoli.
Quella situazione fu modificata solo dopo l'incanalamento del Cassarate (1897-98), quando nell'area del Ciani, nel frattempo acquistato dal comune, fu inglobato anche il prato Gianella e l'argine del fiume venne a configurarsi come il muro del Parco, anche se in origine non lo era (da una litografia del 1898 di Gabriele Chiattone). Difficile quindi decidere oggi quale sia il vero "muro del Ciani": quello dell'Ottocento o quello che la nostra visione novecentesca ci suggerisce?
Sulle deturpazioni del Ciani avvenute nel passato ci sarebbe del resto da discutere a lungo; in particolare di quella, vergognosa, decisa per far posto al Palazzo dei congressi che ha sacrificato le belle scuderie. L'altro aspetto che preoccupa è quello del continuo taglio di alberi, l'ultimo, di due annosi platini, fatto alla chetichella pochi giorni orsono (vedi qui).
La fotografia del 1920 permette un confronto con la situazione attuale. In primo piano il Liceo, poco oltre la chiesa Evangelica, dietro la quale la linea bianca rivela il muro originale del parco di Villa Ciani. Spicca però soprattutto un bosco quasi compatto che cela quasi completamente la villa. Oggi il Parco Ciani assomiglia invece sempre di più a un prato.