Puntuale come da copione è arrivato il ricorso dell'architetto Lo Riso contro la decisione municipale dell'11 settembre scorso che nega la licenza al piano di quartiere per il Borgo degli Ulivi. Lo mettiamo a disposizione di tutti ma per il momento - in attesa di un più attento esame - ci asteniamo dal commentarlo.
Di primo acchito si può comunque dire che le argomentazioni fanno tesoro dell'ambiguità delle autorità cantonali nell'applicare le disposizioni di legge per la salvaguardia dei beni culturali, spesso stiracchiate a seconda degli interessi anche politici del momento. Se venissero applicati i postulati proposti nell'iniziativa promossa dalla STAN (firmatela!) questa politica a geometria variabile sarebbe assolutamente impedita.
Inoltre profitta dell'ignavia del Municipio di Lugano che - paralizzato dall'eventualità di dover pagare un risarcimento - da diversi anni continua a far finta di non vedere la fondamentale contraddizione tra un piano regolatore che permette l'edificabilità di una zona e le norme di protezione federali e cantonali che la considerano di fatto inedificabile.
Dovendo definire la nostra presa di posizione entro un mese, avremo occasione di ritornare presto su una questione che ci ha molto coinvolti nei trascorsi sei anni.