Bombardato dal lobbying di alcuni ambienti politici ed economici ticinesi, il Consiglio Federale si è arreso e propone di costruire una seconda galleria stradale sotto il San Gottardo. La proposta dovrà passare al vaglio delle Camere federali: se dovesse essere accolta saremo chiamati alle urne nel 2015.
Lo spauracchio agitato dai fautori del raddoppio è quello dell’isolamento del Ticino nei due-tre anni richiesti per il risanamento dell’attuale galleria. Un argomento discutibile, tanto più che, se tutto fila liscio, quella nuova non sarà messa in esercizio prima del 2030: quindi oltre 10 anni dopo la galleria ferroviaria di base che già risolverebbe buona parte dei problemi, in particolare quello dei viaggi individuali. Resterebbe però in parte scoperto quello del trasporto di merci. Ma quanto incidono quei trasporti in rapporto all’isolamento del Ticino?
Alcuni studenti della Scuola cantonale di commercio hanno esaminato il problema, giungendo a risultati – proposti in forma abbreviata da La Regione – che lasciano allibiti: al Ticino verrebbero a mancare giornalmente solo 13 camion da 35 tonnellate per le sue importazioni e altri 8 per le sue esportazioni. 21 camion al giorno, tutto qui.