Martedì 27 settembre 2010 alle ore 10.00 (ritrovo in Piazza della Riforma alle 09.30: segnatevi l'appuntamento!) l’associazione Uniti per Brè consegnerà al Municipale Angelo Jelmini, capo dicastero pianificazione e territorio, la petizione “Salviamo Brè – blocchiamo la cementificazione” con la quale si chiede l’istituzione di una Zona di Pianificazione volta a rivedere il Piano Regolatore di Brè, l’inedificabilità della zona “Ai Piani” e la trasformazione della zona in parco o area verde ad uso pubblico o agricolo.
La petizione è corredata da oltre 3000 firme di residenti a Brè, a Lugano, nel resto del Cantone e anche fuori della Svizzera.
I firmatari desiderano che il prezioso equilibrio naturale della zona di Brè non sia messo in pericolo dalla speculazione edilizia e indicano chiaramente al Municipio la loro volontà di tutelare questo prezioso territorio. Nella revisione del Piano Regolatore di Lugano si tenga maggiore conto dei pochi nuclei ancora rimasti intatti, come Brè e Gandria, e delle zone naturali ai margini della città.
La petizione appoggia con forza la Mozione “Il Piano regolatore di Brè è da rivedere subito”, sottoscritta da ben 13 consiglieri comunali di tutti i partiti, tra cui tre capigruppo, che chiede in sintesi una pianificazione partecipata e rispettosa dell’unicità di Brè.
Anche il Dipartimento del Territorio del Cantone Ticino ha sollecitato per scritto il Municipio a riconsiderare la proposta di revisione di PR della zona di Brè. La zona potrebbe diventare un banco di prova in vista del più ampio e complesso lavoro che comporterà la revisione del PR di tutta la città. Brè è un’entità fisicamente separata con una sua propria identità, dove va privilegiata la salvaguardia del nucleo e ammessa un’edificazione limitata alle esigenze di abitazione primaria delle famiglie. Attorno a Brè si sviluppa una delle poche aree verdi non boschive, i cosiddetti “prati magri” che oltre a consentire il pascolo a una delle ultime realtà agricole, sono un ricco habitat di fauna e flora la cui sparizione comporterebbe un’ulteriore impoverimento della biodiversità.
Uniti per Brè ringrazia gli oltre 300 soci, le associazioni e tutti coloro che hanno collaborato alla raccolta delle firme.