Gandria è caratterizzata dai terrazzi che nel passato (quando non c'erano ancora i supermercati e Grancia era solo una zona di terreni coltivi) hanno consentito alla sua popolazione di praticare un'agricoltura che consentiva di vivere più o meno bene secondo le stagioni. Quasi tutti sono ancora conservati nel terreno, spesso celati dall'avanzare del bosco, e alcuni sono stati valorizzati grazie al prezioso operare dell'Associazione amici dell'olivo; altri rischiano di scomparire per l'azione del tempo, che erode i muri a secco, e degli uomini (vedi per esempio il progetto di nuove palazzine).
Ovviamente Gandria non è il solo luogo dove ingegnosi contadini, per trarre frutti da terreni difficili, hanno capito l'importanza dei terrazzi; dal Macchu Picchu a esempi meno blasonati, tutti ne abbiamo sentito parlare e certo ne abbiamo anche visti, dato che in Ticino abbondano. Ci sembra perciò utile segnalare il bel sito del Progetto Alpter - "terraced landscapes of the alpine arc"- nato nel 2005 e concluso nel 2008 nell'ambito di un progetto Interreg, purtroppo com poche ricadute in Svizzera (solo per la Val Bregaglia). Propone (oltre a belle immagini) interessanti considerazioni che suggerisconoi idee e molti indirizzi utili su vari siti e attività lungo l'arco alpino che si prefiggono di contrastare l'abbandono dei terrazzi. Tra questi link ci ha particolarmente colpito - per la leggerezza grafica con cui presenta questo pesante mondo di pietre - quello dell'Ecomuseo dei terrazzamenti e della vite di Cortemilla (nelle Langhe piemontesi).
Vi invitiamo perciò a perdervi nei meandri di questo sito dalle mille diramazioni, sicuri che potrete trarne spunti utili anche per Gandria.