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20 giugno 2009 6 20 /06 /giugno /2009 10:51
Giovedì 18 giugno 2009 il comitato della nostra associazione si è incontrato con la municipale signora Giovanna Masoni. L’incontro era stato sollecitato da una nostra lettera sul problema dell’esecuzione della rete fogniaria e più in generale della protezione di Gandria. È stato un incontro piacevole e franco: abbiamo conosciuto una persona simpatica, sinceramente disposta alla protezione dei beni culturali e, soprattutto, in grado di farlo con la sensibilità, la cultura e la conoscenza che il problema richiede; ognuno ha potuto esprimere le proprie aspettative e i problemi reali, senza ipocrisie e in modo chiaro e trasparente. Ovviamente un solo incontro non poteva risolvere tutto, ma il primo impatto è incoraggiante.
1) per le fogne
VivaGandria ha espresso perplessità rispetto all’infelice inserimento dei manufatti in un tessuto delicato e ha in particolare deplorato l’assenza di un architetto. La signora Masoni ha premesso che l’impianto è una realizzazione importante e costosa (come il nuovo acquedotto): Lugano fa quindi molto, ma in municipio si osserva che purtroppo quelli di Gandria hanno l’abitudine di lamentarsi spesso ma mai di ringraziare (ne prendiamo atto). Detto questo ha riconosciuto che nella misura in cui esiste, il problema va risolto e ci ha chiesto di occuparcene come in passato. Noi siamo disposti a mettere a disposizione un architetto, ma dovremmo essere legittimati a farlo. La signora Masoni si è quindi impegnata (previo l’accordo del suo collega Beltraminelli che segue il dossier) a favorire un incontro tra la direzione tecnica dei lavori e VivaGandria per trovare un accordo. Ci va bene, vedremo se ci sarà un seguito.
2) il problema della protezione
a) la salvaguardia di Gandria come bene culturale
La nostra petizione ha posto il problema. La signora Masoni ritiene che è controproducente o prematura perché potrebbe mettere in pericolo l’accettazione dell’inventario vecchia Lugano da lei promosso. L’inventario verrà presentato alla popolazione il 7 luglio, poi dovrebbe occuparsene il consiglio comunale: non è scontato che venga accolto, soprattutto per l’opposizione della Lega. Pensa che si debba fare un passo per volta per non compromettere tutto. Lei non l’appoggerà e non crede che il municipio lo farà. La signora Masoni sembra però disponibile a proporre come controproposta il cosiddetto “modello Carona”, un inventario veloce, a buon mercato e ragionato, che non assicura protezione ma mette in evidenza i beni che meritano di essere salvaguardati. Noi non siamo contrari a questa opzione che offre alla popolazione la possibilità di discutere, quindi una miglior consapevolezza del problema. Riteniamo però che il nostro ruolo è quello di proporre una soluzione, quindi andremo avanti per la nostra strada e certamente faremo il possibile affinchè il Cantone accolga la nostra petizione.
b) il degrado quotidiano
Il degrado di Gandria avanza giorno per giorno con piccoli interventi che rischiano di vanificare ogni volontà di protezione. La signora Masoni crede che la “commissione nuclei” di Lugano costituisca un baluardo sufficiente. Visti i risultati non siamo d’accordo. Riteniamo che in attesa della decisione sui vari postulati, in particolare sulla mozione Arigoni pendente in consiglio comunale, il municipio di Lugano potrebbe decretare una “zona di pianificazione” per Gandria, in modo da dar tempo alla discussione. La signora Masoni si è detta disposta a considerare la questione.
3) palazzine
Rispetto alla decisione negativa sulle discusse palazzine di Gandria sembra che il municipio non intenda rilasciare un comunicato ufficiale; noi insisteremo per ottenerlo. Ufficiosamente, l’esecutivo di Lugano ritiene che il terreno sia ancora edificabile e probabilmente potrebbe consentire una volumetria pari al 50% del progetto respinto. Ragione di più per volerne sapere di più.
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