29 marzo 2009
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Ormai sta diventando una telenovela! Nell'ottobre scorso Norman Luraschi aveva presentato un'interpellanza e in dicembre noi di VivaGandria avevamo scritto al Municipio di Lugano per porre il problema (non considerato) del corretto inserimento nella riva dei manufatti necessari per le fognature (vedi i nostri precedenti articoli).
In gennaio il Municipio ci ha comunicato che si impegnava a "garantire la realizzazione di questo importante intervento di risanamento nel maggior rispetto possibile del valore paesaggistico e architettonico del comparto si Gandria" (vedi qui la lettera completa).
Belle parole alle quali non sempre corrispondono i fatti, anche perché le autorità comunali hanno per ora preferito "glissare" sulla nostra proposta di un incontro per avviare un dialogo su queste e su altre cose. Sono assolutamente convinto che solo il coinvolgimento della popolazione nelle decisioni cittadine, particolarmente per ciò che riguarda gli interventi nel territorio, possano portare a mediazioni che richiedono certo tempo ma sono necessarie per valorizzare il bene comune.
Quando non si affrontano attraverso il dialogo, i problemi si presentano poi sempre puntualmente, diventano fastidiosi e finiscono per far perdere ancor più tempo.
Oggi ne abbiamo l'ennesimo esempio: per far posto a un pozzo di pompaggio delle fognature si vuole far sparire la spiaggetta accanto al primo pontile comunale. Dico "si vuole" perché sembra che non "si deve". Infatti ho sollevato il problema presso il responsabile dell'Ufficio tecnico che presiede ai lavori; questo mi ha detto che dal punto di vista tecnico si può fare altrimenti e dichiarato la sua disponibilità a discutere la questione durante un incontro sul luogo mercoledì 1° aprile. Intanto i lavori sono già in corso e gli operai che sono all'opera mi hanno detto che domani, lunedì, cominceranno a costruire la camera di pompaggio che farà sparire, senza necessità, la spiaggetta, per cui l'incontro di mercoledì potrebbe diventare una farsa.
Sembra un luogo comune ma forse è vero che i tecnici e gli ingegneri soffrono di una deformazione professionale che inconsciamente li induce a cancellare ovunque e senza necessità le "molli" forme naturali per sostituirle con le "dure" forme geometriche da loro progettate: sintomatica l'asserzione del responsabile, secondo cui il grande manufatto servirebbe solo "a fare un po' di ordine". Cosa si può fare in questi casi? Si deve perlomeno provare a reagire.
Invito perciò le e i gandriesi cui queste cose stanno a cuore a telefonare immediatamente, già lunedì mattina, al signor Cogliati dell'Ufficio tecnico comunale (tel 0588667711) per invitarlo a riconsiderare la questione prima che le cose diventino irreversibili.
In gennaio il Municipio ci ha comunicato che si impegnava a "garantire la realizzazione di questo importante intervento di risanamento nel maggior rispetto possibile del valore paesaggistico e architettonico del comparto si Gandria" (vedi qui la lettera completa).
Belle parole alle quali non sempre corrispondono i fatti, anche perché le autorità comunali hanno per ora preferito "glissare" sulla nostra proposta di un incontro per avviare un dialogo su queste e su altre cose. Sono assolutamente convinto che solo il coinvolgimento della popolazione nelle decisioni cittadine, particolarmente per ciò che riguarda gli interventi nel territorio, possano portare a mediazioni che richiedono certo tempo ma sono necessarie per valorizzare il bene comune.
Quando non si affrontano attraverso il dialogo, i problemi si presentano poi sempre puntualmente, diventano fastidiosi e finiscono per far perdere ancor più tempo.
Oggi ne abbiamo l'ennesimo esempio: per far posto a un pozzo di pompaggio delle fognature si vuole far sparire la spiaggetta accanto al primo pontile comunale. Dico "si vuole" perché sembra che non "si deve". Infatti ho sollevato il problema presso il responsabile dell'Ufficio tecnico che presiede ai lavori; questo mi ha detto che dal punto di vista tecnico si può fare altrimenti e dichiarato la sua disponibilità a discutere la questione durante un incontro sul luogo mercoledì 1° aprile. Intanto i lavori sono già in corso e gli operai che sono all'opera mi hanno detto che domani, lunedì, cominceranno a costruire la camera di pompaggio che farà sparire, senza necessità, la spiaggetta, per cui l'incontro di mercoledì potrebbe diventare una farsa.
Sembra un luogo comune ma forse è vero che i tecnici e gli ingegneri soffrono di una deformazione professionale che inconsciamente li induce a cancellare ovunque e senza necessità le "molli" forme naturali per sostituirle con le "dure" forme geometriche da loro progettate: sintomatica l'asserzione del responsabile, secondo cui il grande manufatto servirebbe solo "a fare un po' di ordine". Cosa si può fare in questi casi? Si deve perlomeno provare a reagire.
Invito perciò le e i gandriesi cui queste cose stanno a cuore a telefonare immediatamente, già lunedì mattina, al signor Cogliati dell'Ufficio tecnico comunale (tel 0588667711) per invitarlo a riconsiderare la questione prima che le cose diventino irreversibili.