10 novembre 2008
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20:52
Il consigliere comunale Rolf Endriss (PPD e Generazione Giovani) ha introdotto un'interpellanza (vedi qui) relativa alle commissioni di quartiere. Alcuni giorni fa avevamo accennato al problema, dicendo che probabilmente sarebbero state di soli 5 membri e non più di 11 (come si conferma). A mio parere le domande poste da Endriss sono molto pertinenti e sollevano il problema della reale rappresentatività delle commissioni, tanto più che il nuovo regolamento tenderebbe ad aumentare l'incidenza della Grande Lugano a scapito di quella dei quartieri.
E' ovvio che in questa situazione la società civile sarà portata a rivendicare maggiormente la propria autonomia. In fondo anche VivaGandria rappresenta l'opinione del quartiere. In questo senso, al momento della consegna della petizione al Consiglio di Stato, avevamo chiesto al Municipio di Lugano un incontro per poter discutere anche dei modi in cui vengono prese e vengono trasmesse le decisioni: finora non abbiamo ricevuto risposta.
Al di là delle forme e del tipo di istituzione proposte, la questione di fondo resta quello della compartecipazione dei cittadini alle decisioni che riguardano i loro ambiti di vita. Come può realizzarsi la compartecipazione? Quale può essere il ruolo delle commissioni di quartiere? E quale invece quello dei gruppi spontanei espressi dalla società civile?
Forse mi illudo, ma credo che oggi i cittadini abbiano voglia e siano capaci di rispondere a queste domande. Resta da augurarsi che anche le autorità sappiano capire la necessità di rinunciare a imporre la politica delle decisioni dall'alto per cercare il dialogo con la popolazione.
E' ovvio che in questa situazione la società civile sarà portata a rivendicare maggiormente la propria autonomia. In fondo anche VivaGandria rappresenta l'opinione del quartiere. In questo senso, al momento della consegna della petizione al Consiglio di Stato, avevamo chiesto al Municipio di Lugano un incontro per poter discutere anche dei modi in cui vengono prese e vengono trasmesse le decisioni: finora non abbiamo ricevuto risposta.
Al di là delle forme e del tipo di istituzione proposte, la questione di fondo resta quello della compartecipazione dei cittadini alle decisioni che riguardano i loro ambiti di vita. Come può realizzarsi la compartecipazione? Quale può essere il ruolo delle commissioni di quartiere? E quale invece quello dei gruppi spontanei espressi dalla società civile?
Forse mi illudo, ma credo che oggi i cittadini abbiano voglia e siano capaci di rispondere a queste domande. Resta da augurarsi che anche le autorità sappiano capire la necessità di rinunciare a imporre la politica delle decisioni dall'alto per cercare il dialogo con la popolazione.