Il Consigliere comunale di Gandria Norman Luraschi ha presentato un’interpellanza al Municipio di Lugano (vedi Documenti: mozioni e interpellanze) per denunciare la bruttura costituita dalle nuove camere per le fognature. A mio parere l’intenzione è buona, ma il testo dell’interpellanza non è dei più felici quando afferma che si fa un gran parlare del progetto di nuove palazzine (lui è favorevole ed è un suo buon diritto) mentre invece nessuno dice niente di ciò che sta succedendo a riva lago. Perché opporre bruttura a bruttura se una bruttura più una bruttura fanno due brutture? Una delle ragioni per cui tutto tace su questo fronte la suggerisce del resto lui stesso: le camere non sono state modinate in modo adeguato, quindi nessuno si è accorto di quanto avveniva. D’accordo.
Al di là delle domande poste da Luraschi resta il problema di fondo dell’informazione dovuta ai cittadini. Già negli scorsi mesi il comune è intervenuto in modo perlomeno discutibile (vedi ringhiere e cestini) senza chieder niente a nessuno. Sarebbe imminente la posa di cartelli con i nomi dei vicoli di Gandria; non sarebbe opportuna una serata informativa per la popolazione? La vecchia commissione di quartiere sarà presto sostituita da una nuova: si dice che non sarà più di 11 membri ma solo di 5 e, se è vero, lo sapremo solo a cosa avvenuta.
Il Municipio di Lugano ha la cattiva abitudine di porci sempre di fronte al fatto compiuto. Nessuno, come dice Luraschi, è mai in grado di sapere chi è il responsabile a cui si possono chiedere informazioni. Anche per questo, presentando al governo la petizione per la protezione di Gandria abbiamo chiesto al Municipio un incontro per poter avviare modalità diverse. Il confronto e la discussione sono condizioni indispensabili al convivere e alla democrazia.
Dai Luraschi, visto che ha fatto 30 faccia 31! Chieda al Municipio cosa intende fare per togliere la fondamentale bruttura del fatto compiuto.