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21 febbraio 2020 5 21 /02 /febbraio /2020 17:40

In gennaio, di fronte alle obiezioni di molti gandriesi contro l’implementazione della nuova ordinanza sui parcheggi (con lo spostamento verso l’alto della barriera che chiude l’entrata in paese ai non residenti), un Municipio in data di scadenza si è trovato di fronte al dilemma di dover scegliere tra autorevolezza e autoritarismo. Ci ha accolti, ascoltati, ha titubato: poi è sfuggito al dialogo e, a risicata maggioranza, ha scelto l’autoritarismo. Pur con due mesi di ritardo la nuova Ordinanza, tramite un comunicato di Polizia, dovrebbe entrare in vigore il prossimo 2 marzo.

Ciò ha immediatamente suscitato l’indignazione di un compaesano che ha deciso di dire pane al pane e vino al vino, cioè quel che ognuno sa ma non sempre sa o vuole dire (grazie Max per il tuo intervento “politicamente scorretto”, gradito anche perché inconsueto in questo tempo di vizi privati e pubbliche virtù). Anche il folto gruppo di commercianti e residenti che propugna la sospensione dell’Ordinanza ha ribadito le proprie convinzioni con un pacato e preciso comunicato.

La lettera distribuita a tutti i fuochi dalla Polizia è a dir poco curiosa. Dice che ci sono delle “criticità” e che il Municipio avrebbe già assegnato un mandato di studio per analizzare le “difficoltà”, dopo di che “si valuteranno anche gli eventuali accorgimenti da apportare”. Ma prima ancora di conoscerne i risultati verrà messa in funzione la nuova barriera per un periodo di prova di due mesi, “alla conclusione dei quali verrà eseguito un primo bilancio in modo da considerare le eventuali criticità del nuovo sistema gestionale e valutare eventuali accorgimenti puntuali”. La logica è più o meno questa: non abbiamo la soluzione quindi applichiamo una misura che sappiamo problematica.
In realtà i due mesi di prova non servono tanto a rilevare le criticità di quanto proposto (già evidenti a tutti) bensì a testare la determinazione dei gandriesi. Si prendono gioco di noi: allora, perché non giocare anche noi al gioco della disobbedienza civile? Basterebbe che, dando prova di coerenza, chi ha sottoscritto la petizione contro la nuova Ordinanza rifiutasse di richiedere il badge prescritto – moderna versione del cappello di Gessler – a far saltare tutta l’illogica costruzione. Ciò comporterebbe alcune settimane di piccoli disagi e sacrifici, ma anche divertenti stratagemmi e sotterfugi per aggirare le prescrizioni (se non sapete chiedete ai bambini che giocano a guardie e ladri). D'altronde, perché essere costretti a comprare un badge con tassa annuale se intanto il suo utilizzo è garantito solo per due mesi? Gioco o non gioco, i giochi sono ancora aperti e dipendono da noi.

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