Si tratta certo di una piccola storia che forse interessa solo i residenti di Gandria, ma merita di essere tramandata ai posteri per l'approssimazione che rivela.
Pochi giorni fa gli abitanti della Via Raccord (una simpatica definizione in burocratese) sono stati informati - con meno di una settimana di preavviso - che la strada sarebbe stata chiusa durante 3 settimane a partire dal 7 ottobre per lavori di pavimentazione. A beneficio di tutti (anche dei funzionari comunali che sembrano ignari della situazione) precisiamo che si tratta del raccordo che unisce la strada cantonale al nucleo del paese, quindi del collegamento di Gandria con il resto del mondo. Questo significa: in piena stagione turistica (date le ferie degli svizzero-tedeschi), ristoranti senza fornitori, lavori in corso senza artigiani, riscaldamenti senza nafta ... Ciò ha suscitato l'indignazione di molti compaesani. VivaGandria si è immediatamente rivolta al Municipio chiedendo il rinvio dei lavori a momento più propizio: finora senza riscontro. La Commissione di Quartiere ha invece deciso di non accogliere l'invito di fare opposizione. Peraltro il suo presidente si è dato da fare per capire come mai questo fosse potuto succedere e riferisce: "Mi sono rivolto dapprima al Vice Sindaco Michele Bertini anche lui ignaro di questa procedura e poi a diversi funzionari del DSU anche loro non a conoscenza di questo modo di procedere; solo il caporale Alan Bonesi della Polizia della Città di Lugano ha saputo darmi spiegazioni. Sembrerebbe che qualcuno, ma non si bene chi, abbia comunicato alla Polizia che gli abitanti di Gandria erano già stati informati in una serata pubblica di questi lavori e dunque sarebbe bastato un semplice volantino inviato a tutti i fuochi". Te capii?
Sia quel che sia siamo stati gratificati di ben due comunicati comunali che precisano (almeno in parte) i disagi a cui saremo confrontati (1 e 2). Insomma, avremmo gradito maggiore professionalità e minore improvvisazione.