La trasformazione dell’ex Casa comunale in Casa di quartiere è in discussione da oltre un anno. Nel luglio 2017 la Commissione di quartiere ha avuto il merito di presentare un primo progetto, affidato all’architetto Rolando Zuccolo. VivaGandria lo ritenne in gran parte condivisibile, anche se aveva il difetto di non dare spazio agli abitanti e alle Associazioni; inoltre era ritenuta sbagliata la proposta di ubicare l’infopoint di Lugano Turismo nell’ex Casa comunale, togliendolo alla Bottega di Gandria che l’ospitava da cinque anni. Nell’aprile 2018 VivaGandria, dopo aver cercato inutilmente di discutere questi punti con la CQ, inoltrò al Municipio un suo progetto, redatto da Francesca Solari in collaborazione con l’architetto Claudio Mudry. Il 28 maggio scorso il Sindaco convocò in municipio le parti in causa per discutere la questione. Non si riuscì a trovare un compromesso e l’On. Borradori incaricò l’architetto Lisa Muscionico - responsabile dell’edilizia pubblica della Città - di trovarlo tramite una mediazione con gli architetti Zuccolo e Mudry. Verso fine giugno i tre hanno presentato le loro conclusioni. Nel loro nuovo progetto hanno proposto di lasciare l’infopoint in Bottega, ritenuto luogo più adatto, e di aprire maggiormente la struttura ai bisogni degli abitanti, in linea con le direttive del Municipio che vede negli “stabili condivisi della Città” - le Case di quartiere - “luoghi in cui vorremmo che si incrocino attività e persone, luoghi nei quali si possano esprimere pensieri e vissuti collettivi”. Sembrava che tutto dovesse risolversi nel migliore dei modi, ma nella riunione indetta lo scorso 22 agosto la maggioranza della Commissione di quartiere, senza nemmeno averlo discusso al suo interno, ha rigettato quel bel progetto con un atto di cocciuto ostruzionismo, Tutto rimane quindi in alto mare, in attesa di una nuova riunione. Per intanto mettiamo in linea i documenti, affinché ognuno possa farsi un’opinione.